VIVCOMP – Conservazione del carbonio organico in vivaio mediante l’impiego di compost

ATTIVITA’
PARTNERS
PRODOTTI DELLA RICERCA

Nella produzione di piante ornamentali e da frutto con zolla, alla fine di ogni ciclo produttivo si perde una parte dello strato attivo del terreno. Se questo tipo di coltura dovesse insistere nello stesso terreno per più cicli il suolo è destinato a perdere fertilità in modo significativo. Il progetto intende indagare sulla possibilità di migliorare, nel medio-breve termine, la dotazione di carbonio organico dei terreni a vivaio mediante l’apporto compost (ammendante compostato misto).

RIASSUNTO

Nonostante la coltivazione di piante ornamentali e da frutto in vaso si sia, negli ultimi anni, progressivamente diffusa, la produzione di piante a terra continua a mantenere un certo interesse soprattutto per le specie a ciclo colturale medio-corto per le quali l’allevamento a terra assicura maggiori e più veloci accrescimenti. Qualora la pianta venga commercializzata con pan di terra, questa attività porta ad un graduale deterioramento della fertilità del terreno in quanto si asporta parte dello strato attivo. Ovviamente il fenomeno si acuisce se il vivaio segue a se stesso. Il vivaista in genere provvede a ripristinare la fertilità del terreno intervenendo con apporti di letame. Questa risorsa, però, non è sempre reperibile mentre, al contrario, sono sempre più facilmente disponibili matrici organiche di scarto dell’attività antropica come il compost (ammendante compostato misto). Il presente progetto intende indagare sulla possibilità di impiegare il compost e valorizzarlo nell’ambito dell’attività vivaistica. In primo luogo si vuole verificare la possibilità di impiegare il compost come fertilizzante organico al posto del letame. Le prove sperimentali verranno eseguite in pieno campo, su colture a ciclo medio-breve, confrontando le performance delle piante allevate su terreno concimato con prodotti minerali, con letame o con compost. Oltre agli accrescimenti delle piante varranno eseguite delle analisi del terreno al fine di verificare il cambiamento delle concentrazioni di carbonio organico del terreno e degli altri aspetti di fertilità. Un’altra prova vuole indagare sulla qualità delle produzioni ottenute a radice nuda o con pan di terra e, in particolare, nei riguardi del pronto affrancamento delle piante quando ricoltivate in vaso o poste a dimora. Le performance della pianta saranno valutate come accrescimenti della chioma e come qualità dell’apparato radicale.

OBIETTIVI PROGETTO

  • mantenimento/miglioramento del contenuto di C organico dei terreni destinati a vivaio mediante l’apporto di compost (materiale sempre più facilmente disponibile) in alternativa al letame che non sempre è reperibile;
  • valutazione della risposta di alcune specie arbustive a ciclo breve in termini di accrescimento dell’apparato epigeo ed ipogeo e della qualità delle piante prodotte; – individuazione delle asportazioni di nutrienti di alcune specie arbustive per verificare la rispondenza degli apporti di nutrienti tramite le concimazioni organo-minerali rispetto alle esigenze delle piante;
  • valutazione della capacità di affrancamento delle piante sia quando prodotte a radice nuda, che quando prodotte con pan di terra.

DESCRIZIONE GENERALE

Nell’allevamento di piante legnose a ciclo medio – corto (es. ornamentali arbustive, fruttiferi da hobbistica) per la produzione di piante con pane di terra verranno testate le seguenti tesi di concimazione: minerale, organica con letame od organica con compost (ammendante compostato misto) derivante da residui vegetali (ramaglie, materiale derivante dallo sfalcio dell’erba) e fanghi di depurazione civile. La concimazione minerale e quella con letame verrà eseguita impiegando le dosi comunemente consigliate per queste produzioni. Relativamente al compost, si impiegheranno volumi tali da apportare la stessa dose di azoto somministrata con il letame. Le parcelle avranno una dimensione tale da ospitare un numero sufficiente di piante per una valutazione oggettiva. Ogni parcella ospiterà due specie. Il disegno sperimentale sarà a blocchi randomizzati con quattro ripetizioni (parcelle). La sperimentazione avverrà presso le due aziende coinvolte nel progetto. Ciascuna di esse testerà due specie diverse in modo da avere una panoramica sulla risposta delle varie specie. Le osservazioni che verranno eseguite sulle piante riguarderanno gli accrescimenti della chioma (altezza, larghezza, sviluppo diametrale al colletto, peso fresco e secco di fusti e foglie) e dell’apparato radicale (peso fresco e secco delle radici nella zolla). L’orgasmo di ricerca si occuperà anche delle analisi delle matrici organiche usate nella concimazione e del terreno per evidenziare eventuali cambiamenti in termini di sostanza organica e altri aspetti della fertilità chimica. Verrà inoltre eseguito un bilancio della sostanza organica asportata con la rimozione delle piante. Parallelamente, presso il proponente, verranno condotte prove di allevamento di piante arbustive adatte ad essere vendute sia con pane di terra che a radice nuda. Le piante verranno allevate a terra e sottoposte ai trattamenti già evidenziati in precedenza. Anche in questo caso le valutazioni sugli accrescimenti delle piante verranno condotte alla fine di ciascun ciclo vegetativo. Allo stesso modo verranno eseguite le analisi del terreno e il bilancio del carbonio. Nell’autunno del secondo anno, le piante verranno scalzate a radice nuda o senza pane di terra. Dopo un breve soggiorno in cella climatica per simulare l’immagazzinamento, parte delle piante saranno trapiantate in vaso così come succede per alcune produzioni. La rimanente parte verrà ricollocata a terra per simulare la posa a dimora. Alla ripresa dell’attività vegetativa sia le piante poste in vaso, che quelle trapiantate a terra, provenienti da trapianti a radice nuda o con pan di terra, verranno nuovamente valutate nei confronti della qualità dell’apparato radicale. Sia sulle prove nelle aziende, che in quelle eseguite dal proponente, verranno eseguite analisi chimiche del materiale vegetale al fine di valutare le asportazioni di nutrienti e quindi verificare la rispondenza della concimazione nei confronti delle esigenze delle colture.