VALMOF – Valorizzazione delle matrici organiche per la riduzione dell’impatto ambientale nel florovivaismo

Il progetto intende mettere a punto nuove tecniche colturali per la produzione floricola, volte alla riduzione dei consumi di torba e di fertilizzanti minerali. Allo scopo verrà utilizzato ammendante compostato verde proveniente da almeno tre impianti operanti nella regione del Veneto quale substrato; inoltre si testeranno fertilizzanti biologici/organici in sostituzione di concimi chimici. Gli obiettivi conseguibili sono la riduzione delle emissioni di CO2, la valorizzazione di matrici organiche ottenute dal compostaggio, la conservazione delle torbiere, la riduzione dell’impiego di fertilizzanti chimici di sintesi. Oltre al proponente, l’azienda agricola Bernardi, specializzata nella produzione di piante in fiore, svolge ruolo di partner e coordinatore scientifico l’Università di Padova – Dipartimento di Agronomia Ambientale; partecipa inoltre una seconda azienda florovivaistico di rilevanza regionale, l’Azienda agricola Vanin Beniamino e Elena. Tali soggetti si costituiranno sotto forma di ATI. Le prove sperimentali si svolgeranno presso l’azienda sperimentale della Facoltà di Agraria e nelle due aziende agricole partecipanti al progetto. La principale Associazione regionale di produttori di filiera – Florveneto – partecipa come partner e curerà la divulgazione e disseminazione dei risultati.
RIASSUNTO
Il progetto vuole mettere a punto nuove tecniche colturali per la produzione floricola, volte alla riduzione dei consumi di torba e di fertilizzanti minerali. la riduzione dell’impiego di torba sarà ottenuto grazie all’utilizzo di compost di qualità, di produzione veneta, derivante esclusivamente da matrici vegetali (ammendante compostato verde – ACV). Tale materiale sarà ottenuto da almeno tre impianti operanti nella regione del Veneto ed impiegato quale substrato; inoltre si testeranno fertilizzanti biologici/organici in sostituzione di concimi chimici. Il progetto permetterà, se finanziato, di conseguire i seguenti obiettivi: mettere a punto tecniche produttive delle piante in fiore con impiego di matrici organiche di provenienza locale, migliorare la compatibilità ambientale della floricoltura in ambiente protetto, favorire la chiusura del ciclo dei rifiuti, sviluppare e perfezionare tecniche maggiormente compatibili con l’obiettivo di ridurre l’effetto serra e di conservare ed accumulare carbonio nelle torbiere. Le nuove tecniche produttive concorrerebbero alla riduzione dei costi di produzione delle piante in fiore ed alla conservazione dei siti di stoccaggio dellastoccaggio della CO2.
Le prove saranno effettuate presso l’azienda agricola sperimentale della Facoltà di Agraria – Legnaro (R ) e presso due aziende florovivaistiche: la proponente, Azienda agricola Bernardi, estesa su 12,3219 ha, dispone di 6.713 mq. a serra in ferro-vetro; la seconda (P1) dispone complessivamente di mq.8.977 a serra, ombraie, etc. con una superficie totale condotta di mq. 46.735.
Il piano di attività prevede: la caratterizzazione dei materiali di partenza (torba e fertilizzanti organici); la valutazione dei risultati e la scelta dei miscugli da utilizzare nelle prove di coltivazione; la caratterizzazione dei miscugli da testare nelle prove di coltivazione; le prove di coltivazione su ciclamino, geranio, poinsettia ed altre colture significative. Seguirà l’analisi dei risultati e l’individuazione delle soluzioni ottimali. Tali migliori binomi miscuglio/specie saranno validati mediante specifiche prove condotte nella seconda metà di svolgimento del progetto. Particolare attenzione viene data al coordinamento delle attività, che saranno supervisionate dal fornitore di consulenza specialistica e coordinate al fine di permettere uno sviluppo organico del progetto, nel rispetto degli obiettivi e del cronoprogramma. Il monitoraggio di gestione è affidato al Piano esecutivo, stilato sulla base degli importi finanziati e al Piano di gestione, che integra il regolamento di funzionamento della ATI.

OBIETTIVI PROGETTO
- Caratterizzare le matrici organiche sotto il profilo dell’impiego agronomico in floricoltura
- Mettere a punto tecniche produttive delle piante in fiore con impiego di matrici organiche di provenienza locale
- Conservare le torbiere
- Migliorare la compatibilità ambientale della floricoltura in ambiente protetto
- Favorire la chiusura del ciclo dei rifiuti
- Sensibilizzare il consumatore sul contenuto ecologico del prodotto
DESCRIZIONE GENERALE
Il progetto, articolato su attività condotte nell’arco di 30 mesi, prevede l’utilizzo di compost (ammendante compostato verde – ACV) in sostituzione parziale o totale del normale substrato di coltura nella produzione di piante ornamentali e floricole in vaso. Assieme alla riduzione della frazione torbosa si cercherà anche di ridurre il più possibile le quantità di fertilizzanti chimici utilizzati nei diversi processi produttivi, testando la loro sostituzione con concimi biologici/organici.
I partecipanti alla ricerca saranno: il proponente (R), azienda agricola specializzata nella produzione di piante in fiore in ambiente protetto; dispone di una Superficie agricola totale di ha 13,4177, con una S.A.U. di 12,3219 ettari, di cui mq. 6.713 a serre in vetro; l’azienda dà lavoro a tre UL salariate; l’Ente di Ricerca (P2), coordinatore scientifico, che dispone di serre sperimentali; una seconda azienda agricola (P1) specializzata nella produzione di ornamentali da fiore e da giardino, con due siti produttivi, per complessivi mq. 8977, con una superficie totale condotta di mq. 46.735; dispone di 10 UL salariate; ed infine l’Associazione di filiera rappresentativa a scala regionale (P3), con circa 200 aziende agricole associate. La composizione del partenariato nasce dall’esigenza di condurre prove sperimentali in ambienti e su colture diverse: ciclamino, geranio, poinsettia, etc. (R e P1) sempre in contesto aziendale, di supervisionare le sperimentazioni presso le aziende e condurre analisi e rilevamenti strumentali approfonditi (P2) e di divulgare i risultati al massimo numero possibile di produttori (P3 ).
L’attività di ricerca e sperimentazione inizierà con la caratterizzazione chimica e fisica di ammendanti compostati verdi provenienti da diversi impianti (almeno 3 impianti dislocati in zone diverse della Regione). Successivamente verrà individuato un fertilizzante di origine naturale/biologica da impiegare in sostituzione dei normali concimi chimici. La caratterizzazione dei materiali verrà ripetuta in momenti diversi dell’anno al fine di valutare le possibili variazioni della composizione in funzione delle matrici di partenza. Sulla base dei risultati analitici ottenuti verranno valutate le percentuali di sostituzione della torba per ognuna delle specie testate. Tali confronti prevedranno sempre un testimone assoluto (pianta allevata secondo i criteri aziendali) e due livelli (basso e alto) di compost. Tali livelli verranno calcolati sulla base delle esigenze specifiche delle diverse specie. Le produzioni così ottenute saranno valutate sia dal punto di vista estetico (valutazione soggettiva) da parte di un pool di esperti sia da un punto di vista morfometrico, dimensionale e ponderale (incremento di peso e dimensioni, numero di fiori, numero di foglie, accumulo di clorofilla ecc.). La durata del progetto, di 30 mesi, è necessaria alla conduzione di sperimentazione sul più ampio ventaglio di specie possibili sia alla valutazione della stabilità e costanza qualitativa degli ammendanti utilizzati. Il progetto prevede la diffusione dei risultati, appena disponibili, tramite la pubblicazione di lavori a stampa, l’organizzazione di 2 seminari informativi oltre che attraverso l’aggiornamento periodico del sito web dedicato, che verrà creato fin dalle prime fasi del progetto.

