PROTOCOLLO SPERIMENTALE PROGETTO

Il Work package proposto è così articolato:

A1 – ricerca propedeutica: individuazione di basi dati relative alle tecniche agronomiche utilizzate in floricoltura; scelta del software per il calcolo del Carbon foootprint e del LCA; messa a punto dello schema di rilevamento dati (input-output)

A2 – raccolta dati presso le aziende  del campione rappresentativo, stratificato in cinque ripetizioni per ciascuna produzione significativa (ciclamino, geranio, poinsettia, “bedding plant” in pack); la raccolta dati sarà effettuata per due cicli produttivi (2012-2013) al fine di assumere informazioni medie significative e di escludere dati anomali

A3 –  utilizzando il software prescelto  si eseguirà l’elaborazione dati e il calcolo “LCA” per ogni azienda e ogni linea di prodotto, individuazione dei punti critici, dal punto di vista ambientale, per ognuna delle situazioni valutate.

A4 –  elaborazione dati e calcolo “Carbon footprint” per ognuna delle venti aziende del campione e per ogni linea di prodotto (ciclamino, poinsettia, geranio, “bedding plant” in pack) – Per l’intera procedura, normata dalla ISO- famiglia delle UNI EN ISO 14040, verrà utilizzato il metodo Ecoindixcator 99 e IPCC, specifico per l’attività agricola, che consente di esprimere l’impatto con un valore unico (CO2 equivalente) rispondente alle richieste del Protocollo di Kyoto. Per ciascuna linea produttiva sarà calcolato l’impatto ambientale limitatamente alla sola fase produttiva, dal reperimento delle materie prime utilizzate all’imballaggio.

A5 – messa a punto e implementazione di modelli produttivi, con introduzione di innovazioni di processo in corrispondenza dei punti critici: i modelli saranno testati nelle aziende del campione.

A6 – creazione dell’algoritmo e del  calcolatore “Carbon footprint”, in grado di misurare l’impronta di Carbonio per ciascuna linea di prodotto

A7 – predisposizione della documentazione e dei risultati ottenuti, conformemente alle vigenti normative ISO (14040 e seg.) necessari all’ottenimento di una certificazione sia dell’analisi (LCA e calcolo della carbon footprint) eseguita che di un eventuale disciplinare di produzione a basso impatto ambientale

A8  – definizione di percorso operativo (Linee guida) per la certificazione ambientale di ciascuna linea di prodotto; tale documento è volto anche a delineare strumenti idonei alla riconoscibilità dei prodotti certificati (marchio di filiera);

A9 – Divulgazione e informazione: il trasferimento dei risultati, necessario per la disseminazione dei contenuti innovativi del progetto, si basa su tre livelli di iniziative, scientifico, tecnico e divulgativo dettagliatamente descritte al punto specifico. L’associazione dei produttori sarà l’interfaccia più significativa per la disseminazione dei risultati, oltre al ruolo esercitato dalle associazione di categoria e dal Distretto. L’Ente di ricerca provvederà alla diffusione delle informazioni a livello scientifico.

A10. Gestione e rendicontazione del progetto: particolare attenzione viene data alla organizzazione e al  coordinamento del partenariato. Si prevedono riunioni periodiche per controllo gestione e avanzamento del progetto, per condivisione metodo di rendicontazione; stesura del Piano esecutivo del progetto; predisposizione del Piano di gestione delle attività, con indicazione, per ciascun partecipante, degli impegni in termini di risorse umane e finanziarie, delle attività da realizzare, dei prodotti identificabili da realizzare, secondo il cronoprogramma definito; si prevedono due rendicontazioni intermedie (acconti 40%) e la rendicontazione a saldo, con relativi rapporti delle attività svolte.
Per lo svolgimento delle consulenze specialistiche afferenti la redazione di rapporti divulgativi  e di supporti digitali (sito web e ftp), nonché di supporto alla gestione del progetto, è stato individuato un consulente esterno (F1), con comprovata esperienza nel settore. Il ricorso alla consulenza specialistica è volto a garantire una realizzazione del progetto, con un elevato grado di coordinamento ed una maggior efficienza, grazie alla standardizzazione delle procedure di attuazione del progetto che ciascun soggetto attuatore implementerà nei propri standard gestionali. La durata di 30 mesi è necessaria, per poter effettuare i rilievi e le indagini per due ripetizioni annuali, con 24 mesi sperimentazione.

E’ previsto l’apporto di investimenti in natura da parte di R – P1, mediante le prestazioni di lavoro dei propri dipendenti (docenti, ricercatori, tecnici). E’ previsto il consistente ricorso a ricercatori  (assegnisti e a progetto) dedicati al progetto, particolarmente impegnativo, per la mole di dati da rilevare e la necessità di coordinare l’attività presso le venti aziende florovivaisitiche (incluse nel progetto quali soggetti Interessati).