REFF – Riduzioni emissioni filiera floricola

L’obiettivo generale del progetto é quindi quello di diffondere nuove tecniche di produzione nel florovivaismo a maggior sostenibilità ambientale, sotto il profilo dell’emissione di gas serra. Il progetto si propone di analizzare le principali filiere produttive floricole del Distretto Florovivaistico del Veneto allo scopo di individuare i punti critici ambientali e di caratterizzarle sotto il profilo delle emissioni di CO2 (Carbon footprint) e del ciclo di vita del prodotto. Si intende in tal modo introdurre nei processi produttivi oggi adottati le misure necessarie a ridurre l’impronta di Carbonio: a tale scopo sarà messo a punto uno specifico calcolatore dell’impronta di Carbonio, a disposizione delle imprese florovivaistiche quale indicatore di sostenibilità ambientale. Gli obiettivi e le azioni rientrano nell’asse 4 del bando – progetti finalizzati a sviluppare o perfezionare tecniche idonee a ridurre le emissioni di gas serra e favorire l’accumulo di carbonio nei suoli agrari. Il progetto delinea percorsi di certificazione ambientale, quale sviluppo dell’azione proposta. Oltre al coordinatore scientifico, l’Università di Padova – Dipartimento di Agronomia Ambientale, partecipa, con le modalità della ATI, Florveneto, quale organismo associativo di filiera e 20 aziende florovivaistiche rappresentative dell’universo produttivo veneto.
RIASSUNTO
Il progetto studierà le emissioni di CO2 generate dalle principali produzioni floricole nell’ambito del “Distretto florovivaistico del Veneto” al fine di caratterizzare dal punto di vista ambientale le produzioni locali ed individuare i punti di forza e le criticità connesse all’impronta di Carbonio.
Si procederà alla determinazione della “carbon footprint” calcolata sulla tecnica produttiva “media” , tramite raccolta dati in almeno 5 aziende rappresentative dei diversi sistemi produttivi adottati per ognuna delle 4 linee di prodotto (ciclamino, poinsettia, geranio, “bedding plant” in pack). Sulla base delle informazioni reperite nelle 20 aziende, verrà eseguita l’analisi LCA (life cycle assessment) al fine di quantificare le emissioni di CO2. Per l’intera procedura, normata dalla ISO- famiglia delle UNI EN ISO 14040, verrà utilizzato il metodo Ecoindixcator 99 e IPCC, specifico per l’attività agricola, che consente di esprimere l’impatto con un valore unico (CO2 equivalente) rispondente alle richieste del Protocollo di Kyoto. Per ciascuna linea produttiva sarà calcolato l’impatto ambientale limitatamente alla sola fase produttiva, dal reperimento delle materie prime utilizzate all’imballaggio. I risultati delle analisi rappresenteranno il primo passo verso una certificazione ambientale delle produzioni oltre che una azione di informazione sull’impatto ambientale dei prodotti floricoli. L’analisi LCA verrà inoltre utilizzata per mettere in evidenza quali sono le fasi del processo produttivo caratterizzate da maggior impatto ambientale e quindi le innovazioni di processo da implementare nelle aziende per il miglioramento/ottimizzazione sotto il profilo dell’impronta di Carbonio. Un ruolo determinante è assegnato alla Associazione Florveneto, che trasferirà alle circa 200 imprese floricole le innovazioni di processo in grado di migliorare la loro sostenibilità sotto il profilo della riduzione delle emissioni di CO2.

I principali prodotti identificabili sono: il calcolo del “Carbon footprint” per ogni linea di prodotto; la redazione del LCA; messa a punto di modelli produttivi, da implementare nelle aziende campione con adattamenti di processo in corrispondenza dei punti critici; la creazione del calcolatore “Carbon footprint”, in grado di misurare l’impronta di Carbonio per ciascuna linea di prodotto; le linee guida per la certificazione ambientale di prodotto; i supporti e materiali per la divulgazione, descritti nella apposita sezione.
Tutte le attività del Proponente e dei Partner verranno supervisionate dal fornitore di consulenza specialistica e coordinate al fine di permettere uno sviluppo organico delle attività, nel rispetto degli obbiettivi del progetto. Il monitoraggio è affidato al Piano esecutivo, redatto sul finanziato e al Piano di Gestione, che implementa il progetto con distribuzione dei compiti secondo specifica matrice delle responsabilità, in grado di verificare il raggiungimento degli obiettivi ed il rispetto del cronoprogramma
Il trasferimento dei risultati, necessario per la disseminazione dei contenuti innovativi del progetto, si basa su vari livelli di azione: scientifico, tecnico e divulgativo. L’associazione dei produttori sarà l’interfaccia più significativa per la disseminazione dei risultati tra i produttori della filiera. Supporti digitali e cartacei, oltre che iniziative ed eventi dedicati completano il progetto. Il partenariato, organizzato secondo il modello della ATI, è caratterizzato da un forte coinvolgimento delle aziende (20) che sperimenteranno i nuovi modelli produttivi.

OBIETTIVI DEL PROGETTO
-Definire i processi produttivi più rappresentativi impiegati dalla filiera floricola veneta
-Individuare i punti critici in termini di emissioni di carbonio
-Misurare l’impatto dell’attività floricola in termini di emissioni di CO2
-Misurare l’impatto globale dell’attività floricola
-Fornire strumenti operativi per il calcolo dell’impronta di carbonio
-Delineare modalità di certificazione ambientale delle aziende floricole
DESCRIZIONE GENERALE
La finalità del progetto é quindi quella di diffondere nuove tecniche di produzione nel florovivaismo a maggior sostenibilità ambientale, sotto il profilo dell’emissione di gas serra.
A tale scopo si misureranno le emissioni di CO2 generate dalle principali produzioni floricole nell’ambito della filiera florovivaistica, al fine di caratterizzare dal punto di vista ambientale le produzioni locali ed individuare i punti di forza e le criticità connesse all’impronta di Carbonio. Tale indagine permetterà di costruire dei modelli con innovazioni di processo, in corrispondenza dei punti critici, da implementare nelle aziende del campione.
Il piano sperimentale prevede di condurre una analisi su un campione di 20 aziende rappresentative, per la determinazione della “carbon footprint” calcolata sulla tecnica produttiva “media” ciascuna specie significative. Lo studio prenderà in considerazione almeno 5 aziende rappresentative dei diversi sistemi produttivi adottati per ognuna delle 4 linee di prodotto (ciclamino, poinsettia, geranio, “bedding plant” in pack). Per l’intera procedura, normata dalla ISO- famiglia delle UNI EN ISO 14040, verrà utilizzato il metodo Ecoindixcator 99 e IPCC, specifico per l’attività agricola, che consente di esprimere l’impatto con un valore unico (CO2 equivalente) rispondente alle richieste del Protocollo di Kyoto. Per ciascuna linea produttiva sarà calcolato l’impatto ambientale limitatamente alla sola fase produttiva, dal reperimento delle materie prime utilizzate all’imballaggio.
Sulla base delle informazioni reperite nelle aziende verrà eseguita l’analisi LCA (life cycle assessment) al fine di quantificare le emissioni di CO2 e di altri inquinanti connessi alle diverse fasi del processo produttivo. L’analisi LCA verrà inoltre utilizzata per mettere in evidenza quali sono le fasi del processo produttivo caratterizzate da maggior impatto ambientale e quindi le innovazioni di processo da implementare nelle aziende per il miglioramento/ottimizzazione sotto il profilo dell’impronta di Carbonio. Per agevolare la misurazione dei benefici ambientali generabili dal progetto, si testerà nelle aziende campione l’introduzione di innovazioni di processo, determinando mediante apposito Calcolatore dell’Impronta di Carbonio i vantaggi conseguiti a seguito delle innovazioni adottate. Un apposito algoritmo permetterà di determinare il Carbon footprint.
I risultati delle analisi rappresenteranno il primo passo verso la certificazione ambientale delle produzioni oltre che una azione di informazione sull’impatto ambientale dei prodotti floricoli. A tale scopo saranno messe a punto delle linee guida, con indicazione dei possibili differenti percorsi di certificazione ambientale (ISO 1040 – ISO 14044 – ISO 14067.
L’azione di sensibilizzazione degli operatori sarà condotta con l’apporto essenziale del partner di progetto – Associazione di filiera, attraverso le aziende del campione a successivamente alle altre imprese operanti in regione. Sotto il profilo organizzativo il progetto vede quale proponente l’Ente di ricerca Università degli Studi di Padova dip. DAFNAE (R) e quale partner la principale organizzazione dei produttori del settore Florveneto (P1), che curerà il coordinamento operativo con le 20 aziende floricole , che rappresentano il campione oggetto delle prove.
Tutti i risultati ottenuti saranno poi divulgati attraverso P1, con estensione alle aziende aderenti al Distretto, tramite uno specifico piano di informazione e diffusione dei risultati. Tale peculiare configurazione del partenariato permetterà di massimizzare l’efficacia dell’indagine e il trasferimento dell’innovazione attraverso le aziende interessate, concentrando i costi del progetto su due soggetti
Il progetto prevede il supporto tecnico di un consulente specializzato (F1) nella gestione di progetti di ricerca e sviluppo, a cui sarà affidata, quale fornitore, anche la redazione degli strumenti e del materiale per la divulgazione dei risultati.