Radicchio variegato di Lusia

DESCRIZIONE
Secondo la maggioranza degli studiosi, è verosimile che tutte le varietà di radicchio attualmente coltivate derivino da individui a foglie rosse riconducibili al “Rosso di Treviso” che, introdotto in Europa intorno al XV secolo, ha iniziato ad interessare le zone tipiche del Veneto nel corso del secolo successivo. A partire da questa pianta, in seguito a interventi di miglioramento genetico operati dai produttori, si è riusciti ad ottenere i tipi oggigiorno conosciuti e coltivati.
Il “radicchio bianco o variegato di Lusia” deriva da una selezione massale avvenuta negli anni quaranta del secolo scorso, del “variegato di Castelfranco”.
Il “radicchio bianco o variegato di Lusia”, chiamato anche cicoria, appartiene alla famiglia delle Composite, è caratterizzato da cespo di forma rotondeggiante, con grumulo centrale compatto e foglie esterne espanse, screziate di rosso su fondo bianco-giallo. I cespi hanno un peso minimo di 100 g ed un diametro minimo di 15 cm. Ha sapore fresco e amarognolo; deve presentarsi con cespo intero, non fiorito e privo di sapori e odori estranei.
Il radicchio viene seminato tra giugno e l’inizio di agosto e successivamente le piantine vengono trapiantate in campo. Da settembre inizia la raccolta che è scalare fino a gennaio; viene svolta manualmente facendo attenzione a non rovinare il prodotto.
Non sono necessarie particolari attenzioni durante il periodo di crescita delle piante, essendo sufficienti normali operazioni di sarchiatura e irrigazioni adeguate al grado di siccità.
L’operazione caratteristica e fondamentale per la produzione del “radicchio bianco o variegato di Lusia” è l’imbiancatura, che consente di ottenere un prodotto particolarmente pregiato e gradevole dal punto di vista organolettico. Tale operazione si effettua riponendo i cespi di radicchio, raccolti in pieno campo, nella sabbia ricoperti da paglia o altro materiale vegetale mantenendoli inumiditi con annaffiature quotidiane. Dopo circa 8-10 giorni il radicchio viene tolto, ripulito e preparato per il mercato.
La commercializzazione può essere effettuata a cespo chiuso o a cespo aperto a forma di rosa, con apposito confezionamento che consenta di apporre un eventuale specifico contrassegno. Il prodotto può essere condizionato, ai fini di prolungare la conservazione, in contenitori di plastica, legno o cartone.

