Radicchio rosso di Chioggia IGP

Caratteristiche qualitative
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DESCRIZIONE

Il Radicchio di Chioggia IGP è un ortaggio a foglia allo stato fresco, ottenuto da piante appartenenti alla famiglia delle Asteracee, genere Cichorium specie inthybus, varietà Silvestre, nelle due tipologie: “precoce” e “tardiva”.

La vocazione orticola della zona di Chioggia è provata fin dal 1700 ed è documentato che il radicchio era inserito nella rotazione agraria assieme ad altri ortaggi già nei primi decenni del 1900, periodo in cui il radicchio di Chioggia inizia ad assumere la sua forma caratteristica grazie all’intelligente e lungimirante lavoro degli ortolani locali, che attraverso una paziente selezione massale dei cespi di forma più raccolta con foglie centrali embricate ottennero il radicchio variegato di Chioggia prima, quindi, selezionando piante con screziature rosse sempre più diffuse ed estese, sono arrivati attorno agli anni cinquanta a quel radicchio a palla rossa che oggi porta il nome di Chioggia in tutto il mondo.
Inizialmente la produzione di radicchio interessava solo i mesi autunno-invernali, ma nella seconda metà degli anni settanta, abbinando l’utilizzo di agili e relativamente semplici strutture protettive ad una mirata selezione basata sull’utilizzo del seme ricavato dai cespi di anno in anno più precoci, è stato costituito un nuovo ecotipo disponibile al consumo già nei mesi di aprile e maggio.

Il Radicchio di Chioggia IGP presenta lamine fogliari rotondeggianti, strettamente embricate tra loro a formare un cespo, detto grumolo, di forma sferica; tali foglie, di colore rosso più o meno intenso, presentano nervature centrali bianche.
Il tipo precoce si distingue per una pezzatura medio-piccola, peso da 180 a 400 grammi, foglie di colore caratteristico dal cremisi all’amaranto, di consistenza croccante e con sapore dolce o leggermente amarognolo.
Il tipo tardivo, invece, è di pezzatura medio-grande, grumolo molto compatto con peso compreso tra 200 e 450 grammi, con foglie di colore amaranto carico, di consistenza mediamente croccante e con sapore amarognolo.
Il Radicchio di Chioggia è commercializzato corredato di una modesta porzione di radice (fittone) recisa in modo netto, sotto il livello del colletto. I cespi devono essere interi, bassi, di aspetto fresco, privi di parassiti e di danni prodotti da questi o da eccessi di umidità, anche mediante opportuni interventi di toelettatura.
Un aspetto caratteristico della coltura è rappresentato dalla produzione del seme, fase tipicamente eseguita dai singoli produttori nel territorio di origine, che viene custodito e tramandato di generazione in generazione da questi ortolani; la costante attività di miglioramento genetico, effettuata a partire dagli anni trenta del secolo scorso, ha consentito la selezione e la diffusione di due tipologie di radicchio, la precoce e la tardiva, le quali, caratterizzate da un diverso periodo di maturazione, permettono di coprire il mercato per quasi l’intero arco dell’anno. Le tecniche di produzione delle due tipologie di Radicchio di Chioggia IGP si differenziano per alcuni aspetti caratteristici.
La semina del tipo precoce è effettuata dal primo dicembre a tutto aprile, in semenzaio, e dai primi di marzo direttamente sul campo, con effettuazione del trapianto dopo circa 30 giorni.
Il radicchio tardivo, viene seminato in semenzaio dal 20 giugno al 15 agosto o direttamente in campo in luglio-agosto.
Per entrambe le tipologie, la raccolta si pratica recidendo la radice sotto l’inserzione delle foglie basali del grumolo, in genere 2-3 centimetri appena sotto la superfi cie del terreno, quando le foglie si sono embricate in modo da formare un grumolo (cespo) più o meno compatto. Le operazioni di toelettatura avvengono direttamente sul campo, oppure nei centri aziendali situati nel territorio di origine, asportando le foglie più esterne di colore verde o anche rosso non uniforme, le quali, in ogni caso, non vanno a costituire la parte commerciabile.
Ancora oggi nei campi, la toelettatura viene effettuata quasi sempre con coltellini tradizionali ricurvi, detti “roncole”.

Sui contenitori deve essere apposta l’etichetta con il logo indicante, in caratteri di stampa delle medesime dimensioni, le diciture Radicchio di Chioggia IGP, con specifico riferimento alla tipologia precoce o tardivo confezionata. Sui medesimi contenitori devono essere altresì riportati gli elementi atti ad individuare: nome o ragione sociale ed indirizzo o sede del produttore e del confezionatore; peso netto all’origine e la categoria.