Fagiolo Gialét

Caratteristiche qualitative
In cucina
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DESCRIZIONE

Il “fagiolo gialét” è conosciuto da oltre un secolo come un prodotto pregiato consumato in occasioni speciali, e venduto a famiglie benestanti ed alla Città del Vaticano. Il valore riconosciuto a questo fagiolo risiede nel sapore delicato e nell’alta digeribilità, anche per la buccia molto sottile che quasi si scioglie durante la cottura. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente adatto per l’alimentazione dei bambini e anziani, e di chi fatica a sopportare la maggior ricchezza di cellulosa nella buccia di altri fagioli.

 

Il “fagiolo gialét” è una cultivar locale di fagiolo (Phaseolus vulgaris) della famiglia dei cosiddetti “verdoni”, commercializzato come granella secca; il seme di colore giallo verde e dalla forma ovoidale, ricorda i piselli (“fasol biso”). La pianta è annuale, rampicante, e raggiunge un’altezza di oltre 230 cm, con foglie composte trifogliate, margine intero, fiori di colore bianco. Il baccello è lungo circa 10 cm e, allo stato secco, tende a rilasciare il seme; contiene 5-6 semi di forma sferico-ovoidale di colore giallo verde intenso e uniforme.
Il seme essiccato fatto rinvenire in acqua per 12 ore imbibisce con omogeneità, più che raddoppiando il volume. Il gusto delicato e la consistenza particolare sono particolarmente apprezzati da chef di rilievo nazionale.

I sistemi di coltivazione sono quelli classici per i fagioli rampicanti. La semina è praticata in maggio utilizzando 5 semi per ciascun tutore. La maggior parte dei coltivatori, riuniti in una associazione di tutela, producono Gialét-Presidio SlowFood® seguendo un disciplinare che ammette solo prodotti accettati dai regolamenti dell’agricoltura biologica.
La raccolta avviene da metà settembre, man mano che i baccelli essiccano; deve essere tempestiva perché i baccelli giunti a maturazione, tendono a schiudersi procurando la caduta dei semi. È esclusivamente manuale data l’elevata scalarità di maturazione e tradizionalmente riguarda soltanto i bacelli secchi. Le rese medie ad ettaro (unità di misura poco riferibili alle condizioni di micro-coltivazione locale) difficili da stimare perché molto dipendenti dal sistema di allevamento e investimento, possono essere considerate tra le 1,5 – 2 t/ha di prodotto secco.

I fagioli venivano tradizionalmente essiccati in poggioli di legno distesi su teli di canapa (“coÏ” “což”) e conservati in sacchi sempre di canapa (“canevo”), cotone e più recentemente juta. Ora si usano anche graticci di vari materiali, e la conservazione è preferibilmente in contenitori sigillati, previo un periodo in surgelatore per prevenire lo sviluppo di eventuali parassiti.