Cavolfiore

Caratteristiche qualitative
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DESCRIZIONE

Il cavolfiore (Brassica oleracea L. var. botrytis) ha la caratteristica infiorescenza, detta testa o palla, formata da numerosi peduncoli fiorali, molto ingrossati e variamente costipati. L’infiorescenza costituisce la parte edibile dell’ortaggio e può assumere differenti colorazioni (bianca, paglierina, verde, violetta).

Le numerose varietà del cavolfiore vengono distinte in base all’epoca di maturazione: vi sono quindi varietà precocissime (raccolte ad ottobre), precoci (raccolte a novembre-dicembre), invernali (raccolte a gennaio-febbraio) e tardive (raccolte da marzo a maggio).

La coltivazione del cavolfiore avviene preferibilmente su terreni freschi, profondi, di medio impasto. La preparazione del terreno richiede un’aratura, con cui si esegue anche la concimazione, preferibilmente organica.
La semina avviene in semenzaio tra maggio e luglio, mentre per le produzioni primaverili avviene a gennaio e il trapianto in campo avviene 40-50 giorni dopo la semina. Successivamente al trapianto è auspicabile effettuare una o due sarchiature. L’irrigazione è praticata dopo il trapianto nei mesi estivi più caldi e durante la crescita dell’infiorescenza, in special modo se si verifica siccità. La raccolta viene effettuata tagliando il torsolo alla base, privato delle foglie più esterne e mantenendo quelle più vicine alla testa per preservarne la freschezza.
Il cavolfiore è una verdura tipicamente invernale. Grazie all’equilibrio dei suoi componenti, esercita una benefica azione sulla salute se viene consumato almeno 2 volte a settimana. Le sue qualità nutritive ma anche officinali, sono conosciute sin dall’antichità: molti metodi curativi, infatti, includevano i cavolfiori, la cui azione terapeutica è stata poi confermata da recenti studi scientifici. Grazie al suo ridotto contenuto calorico (25 kcal/100 g) e al suo elevato potere saziante, il cavolfiore è indicato anche nelle diete dimagranti. Sono alimenti preziosi per la ricchezza dei loro principi nutritivi: il cavolfiore contiene potassio, calcio, fosforo, ferro, vantando inoltre la presenza di vitamine A, B1, B2, C, K, PP e Acido Folico. La presenza di un così elevato quantitativo di vitamine ed elementi comporta un’innegabile azione benefica e di rafforzamento delle difese immunitarie. Contengono inoltre principi attivi anticancro, antibatterici, antinfiammatori, antiossidanti, antiscorbuto. Sono depurativi, rimineralizzanti e favoriscono la rigenerazione dei tessuti. Il cavolfiore inoltre è indicato in caso di diabete, in quanto le sue proprietà contribuiscono a controllare i livelli di zuccheri nel sangue.

Uno studio, condotto dal National Cancer Institute di Bethesda, nel Maryland, e pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, ha evidenziato che chi segue un’alimentazione ricca di brassicacee (cavoletti di Bruxelles, cavolfiori, broccoli e cavoli) presenta il 49% di possibilità in meno di ammalarsi. Questo sarebbe dovuto alla presenza di antiossidanti (flavoni) e indoli, in grado di contrastare efficacemente l’azione degenerativa dei radicali liberi.
Come tutti gli ortaggi, nel processo di cottura parte dei suoi contenuti nutraceutici perdono di efficacia: è consigliabile consumarlo crudo per preservare integre tutte le proprietà.