OCSPIAA – OTTIMIZZAZIONE DELLE TECNICHE COLTURALI PER LA STEVIA REBAUDIANA BERTONI PER LA PRODUZIONE DI INTEGRATORI E ADDITIVI ALIMENTARI

Il Progetto si propone di studiare le migliori tecniche colturali da adottare per la produzione della Stevia rebaudiana, pianta con contenuti di dolcificanti molto elevati che di recente è stata valutata positivamente dalla Commissione Europea al fine dell’estrazione di dolcificanti. I risultati del progetto saranno molto importanti in quanto metteranno a disposizione di molti agricoltori una nuova coltura da adottare in sostituzione di altre (es. barbabietola da zucchero, tabacco) che a causa delle condizioni di mercato sono in via di abbandono.
Il Progetto è presentato nell’ambito della tematica “progetti finalizzati allo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori delle produzioni di nicchia, sementi, piante da fibra, PIANTE OFFICINALI e allevamenti minori, atti a favorire la multifunzionalità e diversificazione dell’impresa agricola” (tematica 2) La crisi del settore saccarifero ha ridotto enormemente le superfici coltivate a barbabietola, coltura tradizionale nel Veneto, riducendo marcatamente i redditi di molte aziende agricole. Una nuova possibilità per gli agricoltori è sicuramente l’introduzione di nuove colture potenzialmente utili per l’industria agro-alimentare. Tra queste colture la Stevia Rebaudiana Bertoni è una delle più interessanti. Tale pianta è caratterizzata da contenuti molto elevati di sostanza dolcificanti che, tra l’altro, recentemente hanno ottenuto l’approvazione della European Food Safety Authority (EFSA) ad essere utilizzati come integratori ed additivi alimentari. Il presente progetto mira a mettere a punto le più idonee tecniche agronomiche (concimazione, irrigazione, densità d’impianto) in grado di massimizzare sia le produzioni di biomassa che le rese in estratto dolcificante.




Le prove verranno condotte sia presso le strutture dell’Università di Padova che presso quelle della Cooperativa Tabacchicoltori Veneti di Pojana Maggiore (VI). Nel corso del progetto verranno prima studiati gli effetti dei principali macro e mesoelementi sull’accrescimento delle piante e successivamente sull’accumulo dei composti ad azione dolcificante. Successivamente verranno testati, sia in prove parcellari sia in condizioni di pieno campo diversi livelli e modalità di concimazione e investimenti colturali. La biomassa raccolta verrà poi seccata, anche facendo ricorso alle strutture (forni/celle) già esistenti presso le aziende tabacchicole, ed analizzata per valutare la resa potenziale in principio attivo. Al termine del progetto i vantaggi per i partecipanti il progetto e per gli altri agricoltori saranno essenzialmente la disponibilità di informazioni pratiche e scientifiche relative alla coltivazione della stevia ed in ultima analisi una maggiore possibilità di differenziare le coltivazioni già conosciute. I risultati del progetto verranno divulgati tramite la creazione di un sito web specifico, riunioni periodiche con gli associati alla cooperativa, la stesura di pubblicazioni divulgative e/o scientifiche e l’organizzazione di un workshop finale.
ATTIVITA’ SPERIMENTALE
Gli obiettivi della ricerca saranno la messa a punto delle ottimali tecniche produttive (densità di impianto e dosi e modalità di concimazione) con particolare riferimento a: – Concimazione e “rese” – Concimazione e “qualità” – Qualità ed estrazione/estraibilità degli “zuccheri”
La prova sarà impostata a livello parcellare (piccole dimensioni) in questi termini:
valutazione dell’effetto dei principali macronutrienti su quantità di biomassa e qualità/quantità degli zuccheri prodotti. Per questo scopo sarebbe necessario impostare una “prova classica” di concimazione del tipo (3 livelli di N X 3 livelli di P X 3 livelli di K) X 4 Repliche (108 cassette/vasi/parcelle);
valutazione delle dosi di fertilizzante e delle modalità di distribuzione sulla resa e qualità della coltura. Per questo scopo sarebbe necessario testare almeno (3 livelli di NPK X 3 modalità di distribuzione) per 4 repliche (36 cassette/vasi/parcelle). Le modalità potrebbero essere tutto all’impianto, concimazione di base più copertura dopo lo sfalcio/raccolta e fertirrigazione.
Le informazioni ottenute nelle prove precedenti verranno poi utilizzate per le prove di pieno campo miranti alla validazione dei risultati ottenuti e per la conduzione di prove di densità colturale.
Ovviamente in tutte le prove si dovrebbero rilevare non solo misure “morfometriche” (altezza diametro ecc.) ma anche valutare pesi (fresco e secco) delle piante e la qualità (contenuto di dolcificante).