PROTOCOLLO SPERIMENTALE PROGETTO

Il progetto si pone l’obiettivo di migliorare la fertilità dei suoli agrari aumentando il contenuto di carbonio e riducendo le emissioni di CO2 conseguenti l’attività agricola mediante l’utilizzo del “Substrato Spento di Fungaia”, risultante dalla fine del ciclo di coltivazione dei funghi, su rotazioni orticole; a tal fine si è proceduto effettuando dapprima l’analisi dei principali parametri chimico- fisici dei quattro diversi substrati, formati da paglia, pollina e letame equino in diverse percentuali, utilizzati nell’ambito di questo progetto.
Sono stati considerati tre diversi momenti per effettuare i prelievi dei campioni su cui effettuare le analisi : in “entrata”, cioè  prima che questo venga effettivamente utilizzato per la coltivazione, “fine 2^ volata”, al termine del secondo ciclo di coltivazione e “fine 3^ volata”, con cui si conclude il ciclo di coltivazione e il substrato si può considerare “spento” e quindi destinato allo smaltimento.
Per questi ultimi, inoltre, alcune aziende prevedono la pastorizzazione del substrato spento di fungaia, mentre altre non prevedono l’utilizzo di tale tecnica. Considerando, quindi, la disponibilità di avere composti spenti di fungaia che subiscono differenti trattamenti in uscita, si conviene prendere in considerazione la possibilità dell’utilizzo di entrambi i composti spenti (pastorizzato e non pastorizzato): in entrambi i casi verranno analizzati e utilizzati nelle successive prove di sperimentazione in campo.

Sono state individuate 9 aziende facenti parte del Consorzio Funghi di Treviso s.c.a. e due esterne, che non utilizzano prodotti commerciali.

Sui substrati sono state effettuate le analisi che ci permettono di valutare il contenuto di Sostanza Organica, il contenuto di Carbonio Organico, il contenuto di ceneri, la percentuale di umidità, la percentuale di sostanza secca, il contenuto di N organico, il pH, la conducibilità elettrica, il contenuto di metalli pesanti e il contenuto di cationi e anioni.

Sulla base dei risultati ottenuti verranno identificati alcuni substrati da utilizzare in prove di pieno campo come sostitutivi e/o coadiuvanti dei fertilizzanti chimici, inizialmente ponendo a coltivazione specie quali lattuga e radicchi, andando a coprire il periodo compreso da febbraio/marzo a ottobre.
I diversi substrati esausti verranno confrontati tra loro, oltre che essere messi a confronto con un testimone non concimato (verifica della fertilità residua del suolo) e con una tesi che riceverà una concimazione minerale in una prova di pieno campo.
I trattamenti che verranno applicati faranno riferimento a diverse combinazioni di concimazione minerale e/o mista e/o organica. Il parametro di riferimento che verrà considerato sarà l’apporto di N che normalmente viene impiegato per ogni coltura, mantenendo uguali gli apporti di P e K.

PROVE DI COLTIVAZIONE

– Lattuga (Lactuca sativa L.)

In questa prova si sono analizzate le risposte produttive e qualitative della coltura di lattuga ad una concimazione effettuata con substrato spento di fungaia, in sostituzione parziale o completa del quantitativo di nutrienti generalmente distribuiti con i concimi minerali, prendendo in esame gli aspetti ponderali, concentrazione di azoto, anioni e cationi.

il ciclo colturale si è svolto nel periodo primaverile; è stata effettuata un’unica concimazione in pre-trapianto, in concomitanza con le lavorazioni del terreno.
La sperimentazione ha previsto il confronto tra 4 diversi trattamenti di concimazione: testimone non concimato (T0), tesi trattata con concimi minerali (TMIN) in cui il 100% del fabbisogno di azoto è stato apportato in forma minerale, tesi in cui il 50% del fabbisogno in azoto è stato apportato in forma minerale ed il restante fabbisogno con substrato spento di fungaia, tesi T100 in cui il 100% del fabbisogno di azoto necessario alla coltura è stato apportato con substrato spento di fungaia. Per le tesi in cui l’apporto di fosforo e potassio non era completamente soddisfatto dal substrato, si è effettuata un’integrazione minerale.